1 dicembre 2022

Chiesa di S. Michele Arcangelo • REGGIO EMILIA (Pieve Modolena) • Giovedì 1 dicembre 2022, ore 21

Ramin Bahrami & Danilo Rea • Bach is in the air

Due pianoforti per un viaggio inedito nella freschezza della musica bachiana, tra classica e jazz

 

Con interventi all’organo “Zarantonello / Bigi / Tamburini” di RENATO NEGRI

Nell’ambito del progetto di Daniela Bondavalli “SuonaRE per DOnaRE”

 

IL PROGETTO: BACH IS IN THE AIR

Sì, Bach è in fondo già tutto lì, in quell’aria che apre e chiude il più bel ciclo di variazioni per tastiera mai scritto, gemma fra le gemme del compositore da cui tutto sembra nascere. Un ciclo sublime, etereo, che parte da un’esigenza molto pratica e quotidiana: il desiderio di riposare, di ritrovare il sonno e la pace. Problema che il grande Bach poteva ben capire, visto il suo lavoro costante e indefesso, ma anche il suo amore per la vita in tutti i suoi aspetti: l’arte, certo, ma anche la famiglia, l’amore, il divertimento, il mangiare, il bere e naturalmente anche il dormire. Il sublime di Bach nasce dal quotidiano, è trasfigurazione della bellezza del mistero più complesso e grande di ogni cosa: la vita. E dall’Aria delle Variazioni Goldberg parte anche la grande carriera bachiana di Ramin Bahrami: la sua prima incisione per Decca, i suoi primi concerti, il successo immediato e travolgente, la presenza nella classifica dei cd più venduti: Bach che, forse come non mai negli ultimi tempi, desta l’attenzione di tutti, patrimonio di un pubblico allargato. È anche grazie all’instancabile opera di diffusione di Bahrami, che oggi il grande “Kantor” è, in Italia e nel mondo, più conosciuto di prima. Bach is in the air nasce da un piccolo miracolo, ed è Danilo Rea, grande pianista improvvisatore, con alle spalle un passato di studi classici, che intuisce ancor prima che questo miracolo accada, la genialità di poterlo realizzare. Ma la cosa più incredibile è che per la prima volta nella storia della musica, attraverso l’improvvisazione, Danilo rivoluziona e crea un intreccio insolubile con le versioni originali di Bach-Bahrami, in linguaggio jazzistico il suo messaggio universale. Un progetto che rappresenta un “unicum”, verrebbe da dire inimitabile: la specializzazione di Bahrami insieme all’estro e alla fantasia, mai fini a se stessi, di Rea. Una rivisitazione che non intende certo tradirne il messaggio – Bach sa difendersi da solo -, ma semmai di coglierne lo spirito contemporaneo e gettare un ponte verso orecchie abituate diversamente, che negli intendimenti del duo servirà solo a dare ulteriore diffusione a questo gigante, che a tre secoli di distanza mantiene tutta la sua attualità.

 

 

Si ringraziano Don Daniele Casini e la Professoressa Anna Boni Fontana per la disponibilità e la preziosa collaborazione

 

INFO| Chiesa di San Michele Arcangelo - via Fratelli Cervi 93, Pieve Modolena (REGGIO EMILIA)

Ingresso gratuito senza prenotazione, limitato ai posti disponibili
Scarica il programma di sala

 

GLI INTERPRETI

Ramin Bahrami

“Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è” (Piero Rattalino)

Ramin Bahrami è considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte. Dopo l’esecuzione dei Concerti di Johann Sebastian Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considererà: “un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale”. (Leipziger Volkszeitung). La ricerca interpretativa del pianista iraniano è rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza. Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d’Anthéron”, Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, Festival di Brescia e Bergamo, Ravello Festival ed in prestigiose sedi italiane come il Teatro alla Scala di Milano, la Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, etc.. Nato a Teheran si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e Rosalyn Tureck. Ramin Bahrami incide in esclusiva per Decca-Universal. I suoi CD sono dei best seller e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive. È entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi più venduti pop di Gfk. Ben 5 suoi CD sono stati inseriti nel monumentale progetto “Bach 333 – The New Complete Edition” realizzato da Decca e Deutsche Grammophon, accanto ad alcune leggende pianistiche come Alfred Brendel, Martha Argerich, Sviatoslav Richter, Rosalyn Tureck, Glenn Gould Nel 2016 ha avuto il privilegio di inaugurare la stagione di musica da camera di Santa Cecilia a Roma e al Beethoven Festival di Varsavia in collaborazione con il flautista Massimo Mercelli, con cui ha registrato le sonate per flauto e piano per Decca. È stato insignito del premio “Mozart Box” per l’appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della musica, gli è stato conferito il Premio “Città di Piacenza–Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, José Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi. Ha inoltre ricevuto la cittadinanza onoraria dalle città di Catania e Palermo e il sigillo dall’Università di Sassari. Numerosi i concerti in Europa ed Estremo Oriente (fra cui Tokyo, Osaka, Pechino e Shangai) con il programma “Bach is in The Air” in duo con Danilo Rea con cui ha inciso sempre per Decca, ottenendo uno straordinario successo discografico Ramin Bahrami ha scritto numerosi libri per Mondadori, Bompiani e La Nave di Teseo. È stato insignito della medaglia Teresina dell’Università di Pavia istituita dall’Imperatrice Maria Teresa D’Austria per le eccellenze nella Scienza e nella Cultura, tenendo una Lectio Magistralis per la 662 ma Inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo Pavese. I suoi ultimi Progetti “Tra Oriente e Occidente” e “la Rinascita” riscuotono sempre un grande successo tra il pubblico e la critica, mettendo in particolare risalto il difficile momento storico e culturale, con un forte desiderio di costruire ponti tra le varie civiltà e lanciare un importante messaggio di pace e armonia.

The performances are both life – enchancing fun, and breathtakingly and movingly beautiful” (Musicweb international)
“Bahrami shows fine technique and crisp articulation in the fast passage work” (BBC Music Magazine)
“Bahrami´s playing is everywhere strong and fluent” (New York Times)
“The performances have a rhythmic litheness that makes you want to get up and dance” (Los Angeles Times)

 

Danilo Rea

La storia in musica di Danilo Rea (Vicenza 9/8/1957) nasce tra le pareti della sua casa romana dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, a due anni, di qualsiasi gioco. Il vero gioco è suonare il piano. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma con il massimo dei voti. Studi classici, rock e pop influenzeranno la formazione del pianista e convergeranno attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile ed unico composto da due ingredienti: melodia ed improvvisazione. Diventa presto ricercatissimo dai principali cantautori e artisti pop italiani e collabora con Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano. Ancora oggi è considerato il pianista di fiducia di Mina che lo rivuole accanto a se in una rarissima ed eccezionale ripresa dal vivo nel suo studio di registrazione a Lugano nel 2001. Come pianista jazz l’esordio è nel 1975 con il Trio di Roma insieme ad Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto. Negli anni ’80 fa parte del quintetto di Giovanni Tommaso e del gruppo dei Lingomania di Maurizio Giammarco. Si afferma ben presto grazie al suo talento e suona con i più grandi nomi internazionali come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Meldahu, Danilo Perez e Michel Camilo. Nel 1997 fonda con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra Doctor 3, il trio che per oltre dieci anni calcherà i più importanti palcoscenici jazz italiani ed internazionali con esibizioni in Europa, Stati Uniti, Sudamerica, Cina. A partire dal 2000 l’artista trova proprio nella dimensione in Piano Solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione. Le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz alle canzoni italiane e alle arie d’opera. Il suo primo lavoro da solista è Lost in Europe (2000) composto durante un tour in Europa a cui segue Lirico (2003), dove il pianista miscela musica lirica e jazz, improvvisando sui temi operistici e facendone emergere la grande attualità. Seguono Solo (2006) ed Introverso (2008) dove Rea si cimenta con sue composizioni inedite di piano solo, per arrivare al recente A Tribute to Fabrizio de André, inciso per la prestigiosa etichetta tedesca ACT nel 2010, dove l’artista rende omaggio al grande cantautore e poeta italiano. Danilo Rea ha suonato nei più noti Festival Jazz in Europa, Usa, Canada, Messico, Brasile, Argentina, Senegal, India, Giappone, Cina, Corea ed Australia. Si è esibito nei luoghi più prestigiosi del mondo come il Gugghenheim di New York e di Venezia con il Concerto in onore di Peggy Gugghenheim (2008). Espressione del miglior Made in Italy in ambito internazionale, è stato scelto tra i musicisti rappresentativi del Jazz Italiano all’Expo di Shanghai in Cina (2010). Il pianista italiano ha suonato con tutti i big del jazz italiano ed è sempre una presenza costante delle manifestazioni Umbria Jazz in Italia e nel Mondo. Tra le sue più recenti esperienze va ricordata la partecipazione, insieme ad altri, con Gino Paoli al progetto Un incontro in Jazz, che dal 2007 calca i più importanti palcoscenici musicali e teatri italiani ed il duetto con il trombettista Flavio Boltro. Con quest’ultimo Danilo Rea ha recentemente inciso Opera per l’etichetta tedesca Act. Attualmente il famoso pianista italiano insegna anche al Dipartimento Jazz del Conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Recentemente è stato nominato Direttore Artistico di Cecina Eventi.

 

Renato Negri

Nato a Reggio Emilia, Renato Negri ha conseguito presso il Conservatorio di musica «Arrigo Boito» di Parma la maturità artistica ad indirizzo musicale ed il diploma in Organo e Composizione organistica sotto la guida di Stefano Innocenti. Presidente dal 1998 al 2007 dell’Associazione Italiana Organisti di Chiesa, è impegnato da anni nell’attività concertistica, partecipando intensamente alla vita musicale della città natale ed esibendosi in più occasioni in Italia e all’estero, sia come organista solista sia come continuista. È organista titolare nella chiesa di San Francesco da Paola di Reggio Emilia (organo inserito nell’Orgelführer Europa, prestigiosa guida agli organi più importanti del continente) e organista titolare del Teatro Municipale «Romolo Valli», ove è ubicato un organo “Luigi Montesanti” del 1815. Fra il suo repertorio spicca l’esecuzione integrale di pietre miliari bachiane quali l’Arte della Fuga BWV 1080 all’organo, e in veste di maestro di concerto al clavicembalo la Messa in si minore BWV 232 ed il Magnificat BWV 243. Ha fondato e dirige la Capella Regiensis con la quale esegue principalmente le cantate di J. S. Bach. È fondatore e Direttore Artistico della rassegna Soli Deo Gloria. Organi, Suoni e Voci della Città. Diverse sue interpretazioni sono state presentate da Paolo Terni a Rai Radio Tre. Nel 2007 ha avuto l’onore di accompagnare all’organo il flautista Andrea Griminelli nel corso delle esequie di Luciano Pavarotti nella Cattedrale di Modena. A seguito della donazione da parte della famiglia Ovi Chicchi nel 2007 dell’organo meccanico Hillebrand, Renato Negri è docente di Organo all’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “Achille Peri – Claudio Merulo”.